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La fede e la psicologia divina

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 15 marzo 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 19 marzo 1979 del Christian Science Sentinel


Descrivere la guarigione tramite la Scienza Cristiana come un metodo di cura basato sulla fede equivarrebbe a descrivere una bicicletta come una ruota. Una fede assoluta in Dio è sicuramente necessaria per la guarigione cristiana, ma dobbiamo comprendere l’affidabilità di Dio per essere completamente convinti della Sua assistenza e del Suo potere guaritore. Dobbiamo conoscere Dio e quale rapporto ci lega a Lui.

Altrettanto impreciso è equiparare la guarigione tramite la Scienza Cristiana alla medicina psicosomatica. Quest’ultima attribuisce molte malattie a cause mentali ed emotive, cosa che anche la Scienza Cristiana ha evidenziato già molto tempo fa, tuttavia la differenza tra le due non risiede soltanto nella diversa definizione di Dio e di uomo, ma anche nel metodo di guarigione stesso.

Secondo la Scienza Cristiana, l’uomo è in realtà un essere interamente spirituale, sotto il totale controllo della benefica Mente divina. La guarigione avviene quando si comprende questo fatto.

Secondo la medicina psicosomatica, invece, l’uomo è mortale e il trattamento viene affidato alla mente umana che deve conformare le sue credenze a ciò che ci si aspetta da una qualche forma di medicina.

Un pensiero altruista, che si aspetta il bene, è una forza guaritrice dinamica ovunque e in qualunque momento si esprima. Si può dire lo stesso della gentilezza, della compassione, della pazienza, della rassicurazione e del buon umore, tuttavia la cura basata solo su un qualche tipo di fede supplica la Deità di togliere quella stessa malattia o morte che, secondo il suo concetto, Dio stesso avrebbe procurato o quanto meno permesso! La medicina psicosomatica, poi, non richiede affatto una reale fede in Dio.

La guarigione tramite la Scienza Cristiana, invece, è il potere del Cristianesimo, la forza guaritrice del Cristo, della vera santità, sempre presente nella consapevolezza e pronta ad essere compresa e dimostrata. La guarigione mediante la Scienza Cristiana si fonda sul concetto espresso nelle Scritture secondo cui Dio è l’unica causa prima e l’unico Principio sostenitore, in quanto Mente infinita, Amore divino, Anima universale e Spirito Santo. La preghiera scientificamente cristiana esercita quella forza del pensiero spirituale che era alla base delle opere compiute da Gesù Cristo, dai profeti e dagli apostoli.

La Scienza della Mente respinge radicalmente ogni male, inclusa la malattia, in quanto illusione sensoriale da catalogare come falsa deduzione. Un Dio, Mente, completamente buono e infinito, può  creare solo un uomo e un universo interamente buoni. Possiamo aspettarci che un Dio completamente buono risponda alla preghiera, guarisca e salvi. Comprendere la Sua bontà alimenta la nostra fede in Lui.

Lo Spirito Santo non è materia. La Sua forza è intelligenza e la Sua energia essenziale è amore imparziale. La materia è un concetto casuale di sostanza e di vita, fortuito perché privo di mente. Lo Spirito conosce ed ama ciò che fa. La Mente divina è essa stessa intelligenza assoluta, senza errore di concetto o di qualità.

Le radici di tutto il male mentale, morale e fisico risiedono nel concetto di mente materiale, mortale e personale. Tale mente, per definizione, includerebbe come reali sia il bene che il male. Le teorie psicosomatiche accettano questa mente e i suoi elementi irregolari come fonte reale e sostanza di mentalità e carattere, per poi mescolare psichiatria e medicina per manipolare in qualche modo questi elementi allo scopo di tornare all’armonia.

Concepite nell’incertezza della natura o della volontà divina, tutte le pratiche mentali umane rischiano di cadere nell’esercizio della volontà umana e di riversarsi in attività mesmeriche o auto-ipnotiche. Lasciando l’Amore divino al di fuori della premessa e del processo di guarigione, una mente umana potrebbe dominarne un’altra tramite la volontà personale. Questo è pericoloso, anche quando le motivazioni sono a fin di bene. La Scopritrice e Fondatrice della Scienza Cristiana, Mary Baker Eddy, scrive: “L’arte profilattica e l’arte terapeutica (cioè, l’arte preventiva e l’arte curativa) appartengono decisamente alla Scienza Cristiana, come si potrebbe facilmente vedere se la psicologia, o la Scienza dello Spirito, Dio, fosse compresa. I metodi non scientifici stanno giungendo a un punto morto. Limitati alla materia dalla loro stessa legge, quali vantaggi possono trarre dalla Mente e dall’immortalità?” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 369:26).

Ciò che risulta dal concepimento di una fede in una divinità sconosciuta o dall'evocazione di una bontà precaria insita nella mente umana, non costituisce un’autentica liberazione. La fede cieca è un metodo ipnotico, ben diverso dal raggiungimento dell’onnipresenza della consapevolezza divina e dall’attingere fiducia, gioia e saggezza dalle risorse infinite del Padre-Madre Mente. L’uomo riflette Dio, e da Dio deriviamo la nostra fede in Dio.

Il male in sé non esiste: è un’illusione ipnotica. La paura scaturisce dalla non conoscenza della bontà naturale della Mente e dell’uomo, paura che è la causa principale di malefatte, malattia e morte. L’unica sostanza posseduta dal male è la credenza, e poiché il male è un’illusione dei sensi, una chiara comprensione di ciò che è vero toglie alla credenza nel male ogni potere di nuocerci.

Nella sua prima epistola, l’apostolo Giovanni dichiara: “Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura” (I Giov. 4:18). Comprendere che la perfezione e la totalità dell’Amore sono la sostanza della Vita, caccia certamente via la paura e suscita la fede nel bene. Mary Baker Eddy dichiara: “Dovremmo comprendere che la causa della malattia risiede nella mente umana mortale, e che la sua guarigione viene dalla Mente divina immortale. Dovremmo impedire che le immagini della malattia prendano forma nel pensiero e dovremmo cancellare i contorni della malattia già delineati nella mente dei mortali” (Scienza e Salute, pag. 174:34).

Sembrerebbe che intrattenere nel pensiero, per qualsiasi ragione, immagini di malattia possa indurre la malattia nel corpo, dal momento che tutto ciò che la mente umana visualizza in questo modo rischia di apparire proprio nel corpo. Tentare di sostituire gradualmente immagini dolorose con immagini di materia organica sana, è  un tentativo di guarire tramite l’immaginazione, non attraverso la Verità. Questo violerebbe il secondo comandamento del Decalogo: “Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna…” (Esodo 20:4). Un simile esercizio mentale non ha nulla in Cristo, ed è ipnotico nell’effetto.

Gesù disse: “Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giov. 8:32). Il Cristo non guarisce rimescolando le immagini delle rappresentazioni mentali, ma attraverso l’influsso e l’azione delle idee e delle qualità spirituali di Dio. Mary Baker Eddy insiste: “Il nostro sistema di guarigione mediante la Mente si fonda sulla comprensione della natura e dell’essenza di tutto l’essere – sulla Mente divina e sulle qualità essenziali dell’Amore” (Scienza e Salute, pag. 460:6-10). Le immagini della malattia condividono il carattere del male e le forme che assumono sono connesse ai pensieri che rappresentano. Cancelliamo le immagini della malattia rimanendo aderenti alle qualità della Verità e dell’Amore.

La Mente dell’uomo non include paura, egoismo, odio, invidia e dolore. L’essenza dell’uomo è innocenza. La moralità incoraggia la comprensione del vero uomo e della vera donna nella loro autentica essenza, perché la moralità è l’azione della giustizia e dell’altruismo. Non esiste causa psicosomatica o peccaminosa – e nessun altro tipo di causa – per la malattia nella reale identità dell’uomo e della donna.

L’uomo è naturalmente amorevole perché è completo. Egli è il riflesso spirituale immediato di tutto ciò che è l’Amore. Questa è la base per riconoscere e dimostrare che non c’è alcun bisogno di vendicarsi su di sé e sulla società tramite il peccato per compensare un senso di inadeguatezza interiore. Non siamo inadeguati. L'uomo e la  donna riflettono nella loro individualità la completezza di Dio; bellezza, intelligenza, perfezione e continuità sono qualità che appartengono ad ognuno di noi. Mediante il Cristo, Verità, abbiamo accesso nella nostra consapevolezza a tutte le qualità che l’Amore include. È solo quando non comprendiamo questo fatto che accettiamo sempre le credenze mortali che causano peccato, sofferenza e morte.

Il carattere morale del nostro pensiero sostiene la guarigione tramite il Cristo. Dobbiamo esprimere di buon grado la purezza dell’amore, della saggezza e della grazia che sono inerenti a Dio, il vero Ego. Dobbiamo comprendere e poi dimostrare la presenza dell’Amore vivendo l’amore. Il sentimento di un affetto spirituale autentico per la Vita, per sé e per il prossimo, porta un influsso salutare al nostro corpo.

Cedendo il passo all’influenza invisibile ma tangibile del puro Amore, ci risvegliamo alla nostra relazione con le risorse infinite di bene, creatività, bellezza, intelligenza e amore, che abbondano nella vera Mente, l’unica consapevolezza reale. Il Cristo e la Scienza Cristiana rapportano il pensiero e il sentimento umano a questa vera Mente, conducendoci da un senso personale e corporeo di ego alla consapevolezza della presenza dell’Amore, bene infinito. Mary Baker Eddy lo riassume come segue: “Vivere in modo da mantenere la consapevolezza umana in costante relazione con il divino, lo spirituale e l’eterno vuol dire individualizzare il potere infinito, e questa è la Scienza Cristiana” (The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, pag. 160).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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