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Un approccio pratico agli studi accademici

[Di particolare interesse per giovani uomini e donne]

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 31 marzo 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 25 aprile 1964 del Christian Science Sentinel


Il mondo universitario è un banco di prova per numerosi problemi, non ultimo quello di una comprensione limitata. Gli studenti che accettano un’intelligenza limitata nei loro sforzi scolastici potrebbero riconsiderare l’argomento alla luce della Scienza Cristiana.

Nelle scienze fisiche, non si è mai riusciti ad appurare l’esistenza anche del pur minimo segno d’intelligenza negli elementi materiali di qualsiasi tipo. Quali sono quindi le basi su cui possiamo sostenere la teoria che l’intelligenza emani da una combinazione di alcuni di questi elementi chiamata cervello? Certamente, non vi è nulla nella materia da cui possa essere derivata l’intelligenza. Tuttavia sappiamo che l’intelligenza esiste, perché sappiamo di esistere. Esistendo l’intelligenza, essa deve avere una causa, e dato che non proviene dalla materia, né può esistere in essa, deve essere la creazione dello Spirito. Il creatore riconosciuto dalla Scienza Cristiana è Dio, Mente infinita.

Dio, Mente infinita, esprime Se stesso. Questa espressione è l’uomo reale, la vera immagine e somiglianza della sua fonte. Gli elementi della Mente divina, compresa l’intelligenza, si manifestano eternamente nell’uomo, perciò egli non deve acquisire intelligenza dall’esterno, poiché egli stesso si trova all’interno dell’intelligenza.

L’applicazione pratica di questa verità fu dimostrata da uno studente universitario che si iscrisse alla facoltà di ingegneria di una grande università. Seguì i suoi corsi con diligenza, tuttavia i voti finali furono bassi e questo lo scoraggiò molto. Le prospettive per l’anno seguente non erano molto rosee. I corsi sarebbero stati più impegnativi, avrebbe dovuto guadagnare di più lavorando di sera e, come se non bastasse, aveva accettato l’incarico di primo lettore nell’Organizzazione universitaria della Scienza Cristiana.

All’inizio del semestre successivo, decise di dedicare prima di tutto il tempo necessario alla preparazione delle letture per l’Organizzazione universitaria. Si sentì ogni giorno più elevato grazie alla verità ispiratrice della relazione dell’uomo con Dio, espresse maggiore umiltà e cominciò ad attingere alle infinite risorse della Mente divina.

Questo cambiamento di pensiero divenne evidente nella preparazione del suo lavoro accademico. Si rese conto che spesso comprendeva un compito alla prima lettura e riusciva a risolvere i problemi al primo tentativo. Divenne meno distratto, si sentiva meno stanco e più reattivo; superò la paura che lo attanagliava durante gli esami.

Alla fine del semestre i progressi furono incredibili. Invece di essere bocciato, aveva migliorato i voti a tal punto da essere eletto presso tre organizzazioni di ingegneria, due delle quali erano confraternite onorarie; fu nominato coordinatore per le borse di studio nella sua confraternita sociale, e direttore amministrativo di un’orchestra, cosa che gli valse il raddoppio delle entrate; prese parte ad eventi sportivi interni all’università e riuscì a svolgere tutti i compiti richiesti dall’incarico di Lettore per l’Organizzazione universitaria.

Il punto chiave di ogni momento della nostra esperienza universitaria è l’umiltà. Gesù disse: “…il Padre che dimora in me, fa le opere sue” (Giovanni 14:10). Paolo dichiarò: “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica” (Filippesi 4:13, secondo la versione King James).

L’applicazione della Scienza Cristiana è fondamentale in tutte le fasi degli studi universitari e sempre, non solo durante gli esami. Possiamo esprimere ogni giorno qualità come gioia, attenzione, precisione, pazienza, abilità, prontezza, perseveranza e comprensione. Come? Attingendo a Dio, la fonte di queste qualità.

L’uomo reale include tutte le qualità che Dio impartisce. Prendiamo ad esempio la qualità: “precisione”: essendo spirituale, deve essere infinita. La manifestazione di una qualità infinita non può avere un campo limitato. Perciò accettare il concetto di precisione come limitata corrisponde a credere che l’essere dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio possa venire falsato. Quando lo studente comincia a comprendere di avere già in sé tutte le qualità divine, le manifesta nella sua esperienza accademica.

Quando comprendiamo che l’uomo è spirituale, non materiale, vediamo che in verità non siamo soggetti alle leggi del tempo o a misurazioni mortali, e non siamo ad esse sottomessi. Dio sa. Quando comprendiamo che l’uomo manifesta la conoscenza di Dio, non possiamo avere una memoria scadente.

Inoltre, possiamo riconoscere che gli studenti non possono stancarsi di essere onesti o amorevoli. L’attività spirituale non risulta mai in affaticamento fisico. Si può esprimere l’intelligenza divina senza sforzo fisico. Quando questo diventa chiaro allo studente, scoprirà in sé chiarezza di pensiero ed espressione, e la sua preparazione si svolgerà senza fretta o sforzi faticosi.

Può capitare di dover frequentare un corso che non è in accordo con gli insegnamenti della Scienza Cristiana. Tale materia non è altro che un’ulteriore immagine da rovesciare, e la si può paragonare alla lettura di un romanzo in cui i pensieri e le azioni dei personaggi vengono analizzati. Tuttavia personaggi e trama rimangono pure invenzioni e non hanno effetto sulla realtà.

Le lezioni in aula offrono l’opportunità di vedere l’insegnante e gli altri studenti come Dio li ha creati. Dio non ha mai creato un insegnante cattivo, ingiusto, che insegna in modo troppo semplice o difficile, né potrebbe aver creato uno studente egoista o disonesto. Se accettiamo la possibilità di un uomo imperfetto, allora dobbiamo anche accettare la probabilità di essere noi stessi imperfetti. Ma non possiamo accettare l’imperfezione quando riconosciamo che l’unico creatore crea solo perfezione.

Quando lo scopo è quello di esprimere la perfezione, la competizione con gli altri studenti non esiste. Lo studente non dovrebbe essere interessato alle valutazioni umane, ma al giudizio di Dio.

Con una corretta preparazione alla luce della Scienza Cristiana, non si dovrebbero avere problemi con gli esami, tuttavia talvolta lo studente si lascia governare dalle suggestioni umane che cercano di indurlo con l’inganno a credere in loro. Tali suggestioni si presentano sotto le spoglie del pensiero stesso dello studente, sotto forma di paura, confusione, tensione o addirittura panico. Un programma televisivo non può essere ricevuto senza un ricevitore televisivo. Allo stesso modo, queste suggestioni non possono essere parte di noi senza che le accettiamo. La nostra protezione risiede nel riconoscimento che la mente mortale, ovvero il nulla, non può influire sull’espressione della Verità più di quanto l’oscurità possa influire sulla luce.

E che dire della ricompensa? Quando il valore del nostro lavoro viene alla luce, non cadiamo in un senso di egotismo o di falso orgoglio. Il premio più grande è il riconoscimento della nostra unità con Dio. Mary Baker Eddy, Scopritrice e Fondatrice della Scienza Cristiana, dichiara: “L’uomo è l’immagine e somiglianza di Dio; tutto ciò che è possibile a Dio, è possibile all’uomo in quanto riflesso di Dio. Mediante la trasparenza della Scienza apprendiamo questo e lo riceviamo: apprendiamo che l’uomo può adempiere le Scritture in ogni caso; che se apre la bocca, non sarà piena di ragionamenti scolastici, o di erudizione, ma della capacità naturale che già possiede, in quanto riflesso, di esprimere la Verità" (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 183).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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